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LA
STORIA SENSIBILE Circum Alpes | |
settembre - ottobre 2000
a cura di Antonella Crippa Porta Decumana - Aosta novembre dicembre2000
a cura di Jean Michel Gard Le Manoir de la Ville - Martigny febbraio
- marzo 2001 a cura di André Raboud Chapelle de la Visitation Thonon
Les Bains maggio - giugno 2001 Atelier di Grafio - Prato
video Mario Laratore cartone ondulato
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Quando sono nata io, la guerra era finita da dodici anni. Sono quelli che oggi
ci separano dalla fine della guerra fredda. Stanno nascendo milioni di persone
che non avranno mai la minima idea di come fosse la realtà in cui sono
cresciuta io. la realtà dei "due blocchi". Mentre io crescevo
nella realtà dei "due blocchi", la memoria collettiva della seconda
guerra mondiale era quotidianamente nutrita dalle famiglie e dai media. Quella
della "grande guerra", la prima guerra mondiale, invece sprofondava
nella retorica più nauseante. Eppure, fu quella guerra a segnare il passaggio
alla "modernità", l'era della supremazia tecnologica. Quando
sono nata io quella guerra era finita da trent'anni, quelli che oggi ci separano
dal celebre '68. |
| Tutti quei
milioni di persone che stanno nascendo adesso non avranno idea ne della prima
ne della seconda guerra, oltre che della guerra fredda, perché oggi è
in atto una sistematica politica della disinformazione, che contagia anche le
famiglie e i singoli individui. Volevo scrivere un interminabile libro di ricordi,
una "autobiografia e Storia" dettagliata e sensibile, sulla falsariga
della trilogia di Han Suyin, dal titolo: L 'albero ferito..., che fece dichiarare
a Bertrand Russel. «ho capito di più sulla Cina leggendo L 'Albero
ferito, che se vi avessi trascorso un anno intero» . Han Suyin è
nota al grande pubblico per la versione cinematografica, degli anni '50, del suo
romanzo L 'amore è una cosa meravigliosa, mentre per la sua vasta opera
di storica e biografa (le si deve tra l'altro una splendida biografia di Mao tse-tung),
Han Suyin è praticamente sconosciuta. la mia "autobiografia e Storia"
sarebbe straziante e polemica, come il mio spirito. Perché ciò che
manca oggi all'informazione, Ciò che la configura nel Suo contrario, è
l'assoluta mancanza di soggettività (oltre all'assoluta mancanza di obbiettività).
e perciò il più piatto e tendenzioso conformismo. Ma io non sono
una scrittrice e il mio mezzo è la pittura, e per ciò questo lavoro
si intitola: Storia sensibile. le immagini sono simboli della realtà L'occhio
filtra il mondo, traducendolo in simboli. Certi simboli vengono unanimemente accettati,
tale è il loro potere, ma come racconta bene la favola, gli occhj innocenti
di un bambino credettero alla realtà soggettiva e videro il Re completamente
nudo, mentre tutto il popolo lo acclamava durante la parata, ammirando il suo
bel mantello di ermellino. Nessuna osservazione può prescindere dal soggetto,
nessun oggetto può essere descritto ignorando la relazione che lo lega
al soggetto descrivente. Ogni immagine dipinta nel mio rotolo (un rotolo di pellicola,
un libro antico ) non è in relazione con le altre immagini, ma lo è
con me che le ho scelte. Qui sta il senso della successione delle immagini. Ogni
immagine ha un nome proprio, Quello dell'oggetto ritratto, ma è anche un
simbolo, come lo è -appunto -il bambino dell'innocenza, come lo sono le
carte di un mazzo di tarocchi. Alcune immagini hanno più "corpo"
di altre, o più "voce", alcuni simboli sono più potenti.
Alcuni simboli sono stati più potenti durante gli anni nei quali ho vissuto
finora. Altre persone potranno riconoscere la Storia degli anni vissuti da loro
o segmenti della loro storia. Nella comunanza dei simboli si può riconoscere
una somiglianza, e una fratellanza, Qualcosa di molto concreto, e di non razionale. |
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