di Carlo Chenis
Il diafano scorrere dei lavori e dei giorni si fa beatitudine nel culto
dell'ordinarietà, della ferialità, della contem- poraneità.
Quanto srotola Barbara Tutino nella sua lunga teoria di immagini, vivide ed evanescenti,
ricorda le epopee classiche narrate con soluzione di continuità. Il contenuto
riporta gesta quotidiane ammantate di luminosa serenità, poiché
il trionfo si celebra con i fasti della vita comune. La beatificante avventura
della vita sospende i protagonisti tra terra e cielo. Chi è religiosamente
fedele alla terra può infatti radunare tesori incorruttibili in cielo,
che irradiano l'io di luce spirituale. La Tutino indica come le beatitudini evangeliche
diano toni celestiali all'esistenza umana. Quanto riporta con il suo continuum
figurativo è una sorta di universale anterem che si fa anima e traccia
del "ben-essere" nel morigerato concepirsi del "ben-avere".Il
manifesto delle beatitudini è il marchio di qualità di ogni persona
e indica la piena maturità del credente. La vita scorre serena quand'anche
nubi tempestose oltraggiano il vivere quotidiano. Chi è in Dio ha infatti
il convincimento di riposare come bimbo svezzato in braccio a sua madre. L artista
fa allora delle beatitudini il corredo per poter camminare nella vita investendo
i propri talenti, accettando quanto viene giorno dopo giorno, desiderando appassionatamente
le cose del cielo. Con serica ed evanescente iconografia la Tutino vuole tracciare
il percorso al viandante del tempo. Ogni individuo è poi chiamato a ricalcare
con la propria creatività ciò che è espresso in termini iconicamente
generici, seppure contingentati. Disegno e colore appartengono infatti al fruitore
che con atto personale deve configurare e plasmare il proprio vissuto rendendolo
beatificante, attraverso povertà in spirito, mitezza d'atteggiamento, fame
e sete di giustizia, misericordia operosa, purezza di cuore, impegno per la pace,
coraggio nella persecuzione, martirio in nome di Cristo. Se da una parte la Tutino
sembra accogliere dolcificanti atmosfere arcadiche e ireniche, dall'altra, ciò
che ritrae con leggiadro sorriso è frutto di impegno e di ascesi.Il suo
fregio di abbozzato verismo figurativo è anima che vuole un corpo, è
cielo che irrompe sulla terra, è sereno che permane al di sopra delle nubi
più oscure. La Tutino con una pittura dolce e suadente vuole indicare l'urgenza
della beatitudine per chi intende percorrere il viaggio della vita. Non presenta
un percorso, bensì situazioni archetipe che devono modellare il vissuto
di ogni individuo. Il suo discorso è più nella logica dei preambula
fidei che in quello dell'annuncio evangelico, poiché per aderire a Cristo
occorre lasciarsi illuminare dalla luce della sapienza umana. L imperturbabilità
dei sorrisi, che accomunano i volti dei personaggi ritratti, segna dunque l'ideale
di un'ascesi fondata sul "nulla ti turbi" nel pieno convincimento che
il peso della croce quotidiana non è scontato a nessuno. Quanto costa infatti
essere mamme sorridenti, lavoratori sorridenti, giovani sorridenti, anziani sorridenti.
È in questo martirizzante sorriso che la Tutino ritrae il coraggio della
beatitudine cristiana. |