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LE BEATITUDINI


(part.)


2002 - Xª Biennale di arte sacra
a cura di Carlo Chenis, Giuseppe Billi, Luciano Caramel
Santuario di St. Gabriele - Teramo

cartone ondulato
1400 x 200 cm

di Carlo Chenis

Il diafano scorrere dei lavori e dei giorni si fa beatitudine nel culto dell'ordinarietà, della ferialità, della contem- poraneità. Quanto srotola Barbara Tutino nella sua lunga teoria di immagini, vivide ed evanescenti, ricorda le epopee classiche narrate con soluzione di continuità. Il contenuto riporta gesta quotidiane ammantate di luminosa serenità, poiché il trionfo si celebra con i fasti della vita comune. La beatificante avventura della vita sospende i protagonisti tra terra e cielo. Chi è religiosamente fedele alla terra può infatti radunare tesori incorruttibili in cielo, che irradiano l'io di luce spirituale. La Tutino indica come le beatitudini evangeliche diano toni celestiali all'esistenza umana. Quanto riporta con il suo continuum figurativo è una sorta di universale anterem che si fa anima e traccia del "ben-essere" nel morigerato concepirsi del "ben-avere".Il manifesto delle beatitudini è il marchio di qualità di ogni persona e indica la piena maturità del credente. La vita scorre serena quand'anche nubi tempestose oltraggiano il vivere quotidiano. Chi è in Dio ha infatti il convincimento di riposare come bimbo svezzato in braccio a sua madre. L artista fa allora delle beatitudini il corredo per poter camminare nella vita investendo i propri talenti, accettando quanto viene giorno dopo giorno, desiderando appassionatamente le cose del cielo. Con serica ed evanescente iconografia la Tutino vuole tracciare il percorso al viandante del tempo. Ogni individuo è poi chiamato a ricalcare con la propria creatività ciò che è espresso in termini iconicamente generici, seppure contingentati. Disegno e colore appartengono infatti al fruitore che con atto personale deve configurare e plasmare il proprio vissuto rendendolo beatificante, attraverso povertà in spirito, mitezza d'atteggiamento, fame e sete di giustizia, misericordia operosa, purezza di cuore, impegno per la pace, coraggio nella persecuzione, martirio in nome di Cristo. Se da una parte la Tutino sembra accogliere dolcificanti atmosfere arcadiche e ireniche, dall'altra, ciò che ritrae con leggiadro sorriso è frutto di impegno e di ascesi.Il suo fregio di abbozzato verismo figurativo è anima che vuole un corpo, è cielo che irrompe sulla terra, è sereno che permane al di sopra delle nubi più oscure. La Tutino con una pittura dolce e suadente vuole indicare l'urgenza della beatitudine per chi intende percorrere il viaggio della vita. Non presenta un percorso, bensì situazioni archetipe che devono modellare il vissuto di ogni individuo. Il suo discorso è più nella logica dei preambula fidei che in quello dell'annuncio evangelico, poiché per aderire a Cristo occorre lasciarsi illuminare dalla luce della sapienza umana. L imperturbabilità dei sorrisi, che accomunano i volti dei personaggi ritratti, segna dunque l'ideale di un'ascesi fondata sul "nulla ti turbi" nel pieno convincimento che il peso della croce quotidiana non è scontato a nessuno. Quanto costa infatti essere mamme sorridenti, lavoratori sorridenti, giovani sorridenti, anziani sorridenti. È in questo martirizzante sorriso che la Tutino ritrae il coraggio della beatitudine cristiana.

 
 
 
 
 

 
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